BCC, una riforma che non ha cambiato solo le banche ma anche gli uomini.
di Angelo De Luca, Direttore Generale della BCC di Buonabitacolo.
Qualche giorno fa, il Direttore del nostro giornale Quasimezzogiorno.it, Lorenzo Peluso, ha pubblicato un articolo dal titolo “BCC banale tassello del sistema bancario italiano “. L’articolo sottolineava l’attuale momento storico del credito cooperativo e i grandi cambiamenti che interesseranno l’intero settore del credito in Italia. Mutamenti che possiamo definire epocali, accompagnati da modifiche normative, che hanno già inciso anche sui comportamenti, cancellando di colpo rapporti professionali ed umani di alcuni esponenti aziendali, che avrebbero dovuto gestire i cambiamenti e non cavalcarli. Nello stesso articolo, il nostro direttore ci chiese di commentare la notizia, uscita da poco sui giornali, relativa all’ imminente apertura di un’agenzia di altra BCC nel comune di Padula. Al riguardo, noi ci limitammo semplicemente a sottolineare, onde evitare strumentalizzazioni, che tale notizia si “commentava da sola”. Non immaginavamo che su riflessioni così semplici del nostro giornalista si scatenassero dei commenti, in alcuni casi, articolati e corretti ed, in altri, aggressivi e meschini di lesa maestà. Mi viene quindi spontaneo offrire una riflessione, ad esempio all’esimio dott. Bianchini. Non è nostra abitudine rispondere ad articoli giornalistici, a meno che non si citi la nostra Banca. In tale ipotesi, non possiamo esimerci dal confrontarci, anche se di mestiere facciamo tutt’altro e abbiamo poca dimestichezza con i media e la carta stampata, in particolare. Ciò premesso, al dott. Bianchini dico, le debbo confessare che tutte le mattine, quando sono in ufficio, mi collego ad internet e, per prima cosa, apro il nostro giornale online Quasimezzogiorno, subito dopo il Quotidiano di Salerno e, a seguire, il Sole 24 Ore e la Repubblica. A me piace molto come scrive, esimio dott. Bianchini, mi piace anche ciò che scrive. La sua firma è una finestra insostituibile, libera indipendente sulla città di Salerno. Ho apprezzato la sua Capacità non solo di interpretare la realtà, ma anche di anticipare i tempi . Direttore Bianchini, ho seguito, in particolare, gli articoli relativi al nostro mondo: tutti corretti, giusti, precisi e lineari. Purtroppo però, e non per colpa sua, evidentemente, partite da premesse sbagliate. Quando studiavo a Siena, il mio professore di matematica-insiemistica, il prof. Giannini, per spiegare le sue teorie e far capire a noi teste dure la materia, era solito utilizzare una frase, tutt’ora efficace: “ Se mio nonno avesse le ruote, sarebbe un calesse”. Questo sillogismo mira a dimostrare come tutte le conseguenze sono
giuste pur partendo da una premessa sbagliata. Mi riferisco, in particolare, agli articoli relativi alla riforma delle BCC e alle aggregazioni delle stesse. Nessuna riforma del Credito Cooperativo obbliga le singole banche ad aggregarsi, se ci troviamo di fronte ad aziende non in crisi e virtuose, a prescindere dalle loro dimensioni. (Il governatore Visco: “Il mercato spinge su operazioni di aggregazioni che non sono imposte né dalla legge di riforma, né dalle autorità di vigilanza, ma fondate su logiche di mercato”.) Le aggregazioni avvenute sino ad oggi, si sono concretizzate perché una delle due aziende era in crisi, al punto da non poter restare più in autonomia, evitando così il commissariamento o, peggio ancora, la messa in liquidazione. Tali aziende sarebbero state acquisite anche in assenza della riforma. In Campania, circa vent’anni fa, erano operative 49 BCC . Adesso siamo in 15. Dov’era allora la riforma ? In Campania ci sono aziende delle nostre dimensioni, aziende più grandi e aziende più piccole, almeno quattro, ma sane, e nessuno ha mai imposto loro nessun tipo di aggregazione. Ciò premesso, perché noi ci dovremmo accorpare con qualcuno, essendo noi un’azienda solida e ben patrimonializzata ? Le sue considerazioni, esimio Bianchini: “Del resto la rivendicata autonomia della BCC di Buonabitacolo rispetto alle esigenze di aggregazione potrebbe essere letta anche come una più facile non scelta nell’attesa di decisioni superiori ed eventi finali; quindi non come un atto di coraggio, piuttosto come
una silenziosa presa d’atto di passaggi ravvicinati ed inevitabili e non più governabili direttamente dalla stessa BCC ”. Allora la riforma come sinonimo di accorpamento o concentrazione (ecco la premessa sbagliata) è stata utilizzata come alibi per giustificare i propri limiti e le proprie inefficienze. Tranquillodott. Bianchini, la Banca Monte Pruno è la Banca incorporante e non incorporata. La riforma, quando andrà a regime fra poco più di un anno, con la stesura dei contratti di coesione che saremo tutti obbligati a sottoscrivere con una capogruppo per mantenere la licenza bancaria, avocherà a sè l’80% delle attività bancarie delle BCC, rimarrà un’autonomia residuale proporzionata alla virtuosità delle singole BCC, a prescindere che abbiano 5 o 25 agenzie. Pertanto, la sostanza cambierà poco. Dal momento che veniamo sempre citati da lei, anche se in maniera incidentale, ogni volta che tessete le lodi della “invincibile armata Monte Pruno”, tengo a precisare che, chi mi conosce, sa che la gelosia e l’invidia non sono sentimenti che mi appartengono. Sia la BCC di Buonabitacolo, che quella di Roscigno, dalle analisi Federcampana degli ultimi 5 anni, sono tra le aziende che sono cresciute di più in termini percentuali. Dott. Bianchini, ricorderà cosa dissi del direttore Albanese in occasione del Monte Pruno Day a Sassano nel 2014. Riporto di seguito lo stralcio integrale del suo articolo pubblicato sul Quotidiano di Salerno in data 23.05.2014 : “ La BCC Monte Pruno – ha detto Angelo De Luca Direttore Generale della BCC di Buonabitacolo – è la consorella virtuosa verso la cui operatività ed organizzazione dobbiamo tutti dirigerci” – Un riconoscimento non una resa – che forse Michele Albanese aveva inseguito da anni e che voleva tenacemente, tanto da arrossire, nel momento in cui con grande sensibilità ed umiltà Angelo De Luca ha pronunciato quelle parole. I numeri, le tabelle, le denominazioni, e l’organizzazione interna sono tutte cose che sul palco sono state letteralmente cancellate dall’attestato di premierato rilasciato senza se e senza ma da un maturo e professionale Angelo De Luca, che comunque rimane al timone della sua Banca come primo avversario “ non nemico “ della Monte Pruno “. Ovviamente, devo ammettere anche io che, con rammarico, sono partito da una premessa sbagliata. Considerato che le stanno molto a cuore le nostre “vicissitudini sentimentali” e, potendo scegliere liberamente ma non necessariamente con chi convolare a nozze, ci siamo incontrati con gli Esponenti della BCC del Cilento, ci siamo guardati negli occhi ed è “scoppiata la scintilla”. Creeremo in un prossimo futuro, previa condivisione di un grande progetto da approvare dalle rispettive Assemblee, la Banca non solo più grande della Campania, ma dell’intero Sud Italia. Nell’interesse di entrambe e facendo scuola in Italia, come sostiene il mio collega della Cilento, sarà la prima volta che due BCC virtuose si mettono insieme con obiettivo e finalità precise; non solo crescita morale, culturale ed economica del territorio, come recita l’art. 2 dei rispettivi Statuti, ma anche una banca tecnologica, innovativa ed etica. Cordialità.
da “QuasiMezzogiorno.it” del 12/03/2017